Complicanza che interessa i piccoli vasi della retina e si può verificare nei soggetti affetti da diabete mellito.

La retinopatia diabetica è un’importante complicanza, che interessa i piccoli vasi della retina e si può verificare, a lungo termine, nei soggetti affetti da diabete mellito con controllo non ottimale.
La retinopatia diabetica costituisce un problema di notevole rilevanza: secondo alcuni dati, dopo circa 20 anni di malattia, un’alta percentuale di pazienti affetti da diabete mellito di I tipo (insulino-dipendente) e un certo numero di quelli con diabete mellito di II tipo (non-insulino-dipendente) hanno un qualche grado di retinopatia, portando il diabete mellito tra le principali cause dei disturbi della vista e della cecità legale nella società occidentale.
Infatti circa il 4% dei pazienti con diabete insorto prima dei 30 anni (I tipo) da un punto di vista legale sono ciechi e nel 90% di questi la cecità è attribuibile alla retinopatia diabetica. Allo stesso modo sono legalmente ciechi circa il 2% dei pazienti con diabete mellito insorto dopo i 30 anni (II tipo) e, in 1/3 dei casi, la cecità, anche qui, è attribuibile alla retinopatia diabetica. Si stima, inoltre, che la retinopatia diabetica sia la causa più frequente di nuovi casi di cecità negli adulti di età compresa tra 20 e 75 anni.

La prevalenza della retinopatia è strettamente correlata alla durata del diabete e con il grado di compenso metabolico.
Naturalmente, con le terapie intensive oggi a disposizione, il rischio potrebbe ridursi notevolmente.
Per i motivi sopra descritti l’osservazione del fondo oculare è un momento essenziale nella visita del paziente con diabete mellito.
La oftalmoscopia è una tecnica che permette di esplorare il 100% della superficie retinica e di identificare le aree che necessitano di una valutazione più approfondita.
Aggiungere all’oftalmoscopia la fotografia a colori del fundus o retinografia e l’OCT è utile dal punto di vista clinico e per lo screening in quanto fornisce una documentazione permanente della retinopatia osservata alla oftalmoscopia; risulta pertanto essenziale quando si debbano fare confronti nel tempo delle condizioni fondo oculare e discutere degli effetti del trattamento. La retinografia viene eseguita tramite il retinografo. Nei casi più avanzati è utile eseguire anche la fluorangiografia.
Il trattamento della retinopatia diabetica nei primi stadi della malattia è l’osservazione periodica del fondo oculare, cercando di mantenere il più possibile controllata la malattia diabetica. Il trattamento si rende necessario quando alla periferia retinica iniziano a comparire aree di ischemia retinica che sono uno stimolo alla crescita di nuovi vasi estremamente dannosi. In questi casi, solitamente asintomatici, è necessario eseguire un trattamento fotocoagulativo laser per bruciare completamente le aree di retina diventate ischemiche. Il trattamento non comporta rilevanti cali della vista. Oltre alla periferia retinica spesso si ammala anche il centro della retina, cioè la macula. La parete dei capillari malati per via del diabete tende ad aumentare la permeabilità, in conseguenza i capillari non riescono a trattenere più la componente più liquida del sangue (siero) che si accumula nello spessore della parte centrale della retina (macula) provocando un edema maculare. In questi casi, quando l’edema determina un calo della vista è necessario intervenire o con il laser oppure con leiniezioni intravitreali per indurre il riassorbimento dell’edema.
Nei cai più gravi la retinopatia diabetica può portare a emorragie intraoculari che rendono completamente ciechi e necessitano un intervento chirurgico di vitrectomia.