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Neovascolarizzazione coroideale classica extrafoveale secondaria a degenerazione maculare legata all’età
Caso Clinico: voi cosa fareste?

Maschio di 71 anni riferisce recente calo del visus in OS, visus 3/10.
L’esame oftalmoscopico mostra ampio sollevamento sieroso del neuroepitelio interessante la macula. Inferiormente si apprezza una emorragia retinica. L’esame OCT conferma la presenza del sollevamento sieroso e la scansione passante per l’emorragia mostra la presenza di un tessuto ipereflettente.
Il paziente viene sottoposto a fluorangiografia che mostra la presenza di una neovascolarizzazione coroideale classica a sede extrafoveale.


Diagnosi: neovascolarizzazione coroideale classica extrafoveale secondaria a degenerazione maculare legata all’età.

Si tratta di un caso semplice dal vista diagnostico ma che potrebbe far sorgere qualche dubbio dal punto di vista terapeutico.
Ad oggi infatti non sono presenti in letteratura sperimentazioni cliniche randomizzate di fase III mirate al trattamento farmacologico delle CNV extrafoveali secondarie a DMLE. Se volessimo seguire la medicina basata sulla evidenza dovremmo seguire le linee guida del Macular Photocoagulation Study (MPS) ed eseguire un trattamento fotocoagulativo con argon laser della CNV. In base al MPS, in occhi con CNV extrafoveale secondaria a DMLE il rischio relativo di perdere sei o più linee di acuità visiva nel gruppo dei pazienti non trattati (n=117) rispetto al gruppo dei pazienti trattati (n=119) con la fotocoagulazione argon laser era 1,5 a partire dal sesto mese fino al quinto anno di follow-up. Inoltre dopo i 5 anni gli occhi non trattati perdevano in media 7,1 linee, mentre gli occhi trattati perdevano in media 5,2 linee di acuità visiva. Dei pazienti trattati il 54% sviluppava una recidiva neovascolare a 5 anni di follow-up.
Nel 2005 Voelker et al hanno pubblicato una serie consecutiva di 20 casi di CNV extrafoveale secondaria a DMLE, trattati con terapia fotodinamica, con un follow-up medio di 24 mesi. I risultati sono stati deludenti in quanto la lesione nell’80% dei pazienti si estendeva al di sotto della fovea con conseguente perdita moderata o grave della acuità visiva nel 75% dei casi.
Nel 2009 Arias et al hanno pubblicato una serie retrospettiva di 15 casi di CNV non sub-foveale trattati con una media di 3,8 iniezioni intravitreali di ranibizumab. A 1 anno di follow-up nessuna lesione si estendeva al di sotto della fovea e l’acuità visita media passava da 20/60 a 20/40.
Han et al. nel 2007 hanno pubblicato una serie di 5 casi trattati con PDT e iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF con risultati sovrapponibili.

A questo punto voi come trattereste questo paziente?
- PDT
- Fotocoagulazione argon laser
- Iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF
- PDT + anti-VEGF

Fate la vostra scelta, nel prossimo numero renderemo noto i risultati di questo sondaggio.