La scelta del tipo di trattamento che dovrebbe essere somministrato in pazienti affetti da edema maculare diabetico non è sempre semplice. Due sostanzialmente sono le variabili che influenzano in modo importante il tipo di trattamento da proporre: l’entità dello spessore retinico e la funzione visiva.

Partendo dal presupposto che l’effetto del trattamento non dovrebbe più influenzare lo spessore retinico e la funzione visiva dopo 6 mesi, nel lavoro che vi allego gli autori hanno preso in considerazioni tre gruppi di persone trattati in modo differente (fotocoagulazione focale, triamcinolone intravitreale, vitrectomia) e un gruppo di controllo mai trattato. Il lavoro è a mio modo di vedere originale in quanto analizza l’entità della riduzione dello spessore retinico dopo tre procedure terapeutiche diverse.

Dai risultati si evince che gli occhi trattati con il trattamento focale andavano incontro ad una riduzione dello spessore di 30 micron nel corso di 1 anno. Gli occhi sottoposti a triamcinolone intravitreale (circa 20 mg) andavano incontro ad una riduzione dello spessore retinico di 98 micron a 3 mesi con successiva regressione nei mesi successivi fino ad arrivare ad un assottigliamento di 54 micron a 1 anno. Gli occhi sottoposti a vitrectomia mostravano un assottigliamento di 68 micron a 3 mesi che tendeva ad aumentare a 141 micron nel primo anno.

L’impressione degli autori, con tutte le dovute precisazioni e cautele che sono d’obbligo in uno studio di questo tipo, è che l’effetto del trattamento laser focale nella riduzione dell’edema sia tutto sommato modesto e stabile; l’effetto del triamcinolone intravitreale sia più pronunciato nei primi tre mesi ma tenda a regredire nei messi successivi; l’effetto della vitrectomia nel ridurre l’edema maculare sembra essere a metà strada tra il trattamento focale e il triamcinolone intravitreale nel breve termine (3 mesi) ma l’effetto della riduzione dello spessore tende ad aumentare nei mesi successivi.